Il punto di partenza di questo sentiero è situato a circa tre chilometri e mezzo dal centro di Accettura, sulla strada
statale 277 in direzione Garaguso-San Mauro Forte.
Il tracciato attraversa, costeggia e lambisce numerose masserie, seminativi e aree prative destinate al pascolo, evidenziando in pieno gli elementi di ruralità tipici di quest’area del Parco, in cui le attività silvo-pastorali hanno un ruolo importante nell’economia del territorio. Alle marcate suggestioni etnografiche si aggiungono aspetti di interesse storico dato che lungo il sentiero sono visibili i ruderi di insediamenti medievali, probabilmente una fortificazione di forma quadrata, che attestano l’origine del primo nucleo abitativo di Accettura, risalente al VI-X sec. d.C.

DATI ITINERARIO

Punto di partenza: Lat. 40.4932 Lon. 16.1834
Punto di arrivo: Lat. 40.4855 Lon. 16.1590
  Tempo di percorrenza: 3,5 ore circa
Lunghezza: 10,1 Km   Modalità di percorrenza: a piedi
Difficoltà: T (facile)   Pendenza: max: 34% / med: 10 %
Elevazione (s.l.m): min: 507 m. / med: 755 m. / max: 907 m.   Caratteristiche: P (Paesaggistico e naturalistico)

RISORSE INFORMATIVE
Scheda pdf dell’itinerario e file GIS da aprire in Google Earth
Sentiero n. 719 - GIS
Sentiero n. 719

PROFILO ALTIMETRICO
Indicazioni sull’altimetria del sentiero

altimetria 719

ITINERARIO
Ci si lascia alle spalle il Monte Cortaglia per procedere lungo una sconnessa stradina asfaltata che offre l’accesso ai numerosi poderi della zona. Si continua in discesa, per poco più di due chilometri, circondati da poggi e vallecole che segnano l’orizzonte. In prossimità di una masseria, si incrocia, sulla destra, un sentiero sterrato prossimo al torrente Misegna che incide e alimenta la valle e che rappresenta il punto più basso dell’itinerario, a circa 500 metri di quota.
Superato il corso d’acqua ha inizio una salita che si inoltra in una rada boscaglia e che, seguendo la linea di cresta conduce in località Costa Raja. Qui, tra i resti di una città ormai scomparsa, si possono notare delle tombe scavate nella roccia.
Dopo circa tre chilometri di terra battuta il sentiero incrocia una nuova strada asfaltata che offre diversi scorci panoramici: da un lato il rigoglio della foresta e dall’altra gli scenari brulli della collina materana.
Ancora tre chilometri circa ed il sentiero incontra il tracciato lungo il quale avviene il trasporto del “Maggio” seguendo il quale si giunge a destinazione.