Bufo balearicus (Boettger, 1881)
Sistematica
Classe: Classe Anfibi (Amphibia)
Ordine: Anuri (Anura)
Famiglia: Bufonidi (Bufonidae)
Descrizione morfologica: Rospo di taglia medio-piccola (fino a 85 mm di lunghezza), caratterizzato da corpo tozzo e verrucoso dorsalmente, testa e muso piuttosto piccoli con grandi occhi, zampe relativamente robuste e palmate nell’arto posteriore; dietro gli occhi vi sono due ghiandole parotoidi subparallele (cfr. Rospo comune). B. balearicus ha parti dorsali di colore chiaro, dal biancastro al rosato, con macchie verdi più o meno brillanti e marcate; possono essere presenti tubercoli rossastri su dorso, arti e capo ed una stria vertebrale chiara. Le parti inferiori, rugose e senza tubercoli, sono in genere chiare, biancastre, uniformi o variamente macchiettate di scuro. Le femmine, più grandi, e i giovani hanno colore di fondo più chiaro con macchie più definite; le larve sono di colore scuro e relativamente piccole.
Distribuzione: B. balearicus sul territorio italiano (ad esclusione della Val d’Aosta e del nordest), sulle isole maggiori (in Sicilia solo nel nord-est) e alcune isole minori tirreniche (Elba e Ischia, estinto a Capri in epoca storica).
Popolazioni italiane: Abbastanza comune nelle aree planiziali continentali e in espansione in alcune regioni (Piemonte), anche a seguito di trasporto passivo, mentre nelle altre zone peninsulari italiane è localizzata e poco comune. Alcune popolazioni in ambienti antropizzati presentano una consistenza di popolazione non superiore ai 30 individui. Trend in Italia: in aumento.
Habitat ed Ecologia: Si tratta di specie termofila, planiziale e marginalmente anche collinare, che predilige una varietà di habitat aperti e mostra una notevole antropofilia. B. balearicus è una specie di pianura, che si incontra in ambiente dunale, aree coltivate, aree urbane e suburbane, stagni, fossati e anche serbatoi d’acqua.
Principali minacce: Il rospo smeraldino non è soggetto a gravi minacce a livello generale, sebbene abbiano effetti negativi l’uso di insetticidi in agricoltura e l’abbassamento della falda freatica, con conseguente scomparsa di acque temporanee necessarie per la riproduzione. Altra minaccia è rappresentata dall’isolamento e dalla cementificazione delle aree verdi nelle zone urbanizzate e dal forte inquinamento che ne deriva: negli ultimi anni è stata registrata la distruzione di numerosi siti riproduttivi, anche all’interno di aree protette.
Conservazione: Elencata in appendice IV della direttiva Habitat (92/43/CEE).
Status nel Parco: Il Rospo smeraldino è risultato piuttosto localizzato nel territorio del Parco, dove si riproduce in acque ferme o debolmente correnti di bassa quota (max 800 metri). Specie probabilmente sottostimata poiché piuttosto termofila e rara in ambienti boscati. Riscontrato in 2 siti censiti.