Natura
PREVISIONI A CURA DI GAETANO BRINDISI |
SITUAZIONE GENERALE:
Le perturbazioni Atlantiche hanno deciso di prendere possesso del Mediterraneo, apportando maltempo con tanta pioggia ed abbondanti nevicate sulle Alpi. Nelle prossime ore si formerà una depressione sul golfo Ligure, responsabile della fase instabile che interesserà nella giornata di lunedì tutte le Regioni della penisola, con maggiore coinvolgimento del settore tirrenico. Il sistema perturbato interesserà anche la nostra Regione tra la notte e le prime ore di domani spostandosi da ovest verso est. Come di sovente, con queste configurazioni da nord ovest, le zone che riceveranno precipitazioni più intense saranno quelle occidentali dove troveremo intense piogge e moderate nevicate intorno ai 1000 metri. Passato questo nucleo instabile, almeno fino a giovedì saremo poi interessati da una spiccata variabilità, con piogge sparse ma anche lunghi momenti soleggiati. I venti proverranno moderati da nord ovest, causando una decisa diminuzione delle temperature. Al momento c’è tanta incertezza circa il tempo del prossimo fine settimana, per cui vi invito a seguire i prossimi aggiornamenti. La cartina qui sotto previsto dal sito meteociel per giovedì, ci mostra l'innalzamento verso nord dell'alta pressione con una consistente discesa di aria fredda sul suo bordo orientale. La traiettoria di queste correnti fredde, però, sarà zonale da est a ovest non interessando, almeno per il momento, le regioni italiane
PREVISIONE SETTIMANALE
LUN |
MATTINA
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POMERIGGIO |
SERA |
CIELO: condizioni di cielo molto nuvoloso PRECIPITAZIONI: moderate piogge VENTI: moderati da ovest |
MAR |
MATTINA
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POMERIGGIO |
SERA |
CIELO: poco nuvoloso
PRECIPITAZIONI : assenti
VENTI: da nord ovest
TEMPERATURE: stazionarie o in diminuzione le minime
MER |
MATTINA |
POMERIGGIO |
SERA |
CIELO: al mattino ancora poco nuvoloso ma in graduale peggioramento dal tardo pomeriggio
PRECIPITAZIONI : deboli dal tardo pomeriggio
VENTI: moderati da ovest
TEMPERATURE: in lieve e generale calo
GIO 07 |
MATTINA
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POMERIGGIO
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SERA
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CIELO: cielo generalmente nuvoloso o molto nuvoloso, con miglioramento dalla serata
PRECIPITAZIONI : piogge moderate
VENTI: moderati dai quadranti nord occidentali
TEMPERATURE: in calo nei valori massimi
VEN |
MATTINA
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POMERIGGIO |
SERA |
CIELO: poco nuvoloso
PRECIPITAZIONI : assenti
VENTI: deboli tendenti a provenire da sud-ovest nel corso della mattinata
TEMPERATURE : stazionarie le minime, in lieve aumento le massime
SAB |
MATTINA
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POMERIGGIO
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SERA
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CIELO: cielo poco nuvoloso
PRECIPITAZIONI: assenti
VENTI: moderati da sud ovest
TEMPERATURE : stazionarie
DOM 10 |
MATTINA |
POMERIGGIO
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SERA |
CIELO: cielo parzialmente nuvoloso con possibile graduale peggioramento
PRECIPITAZIONI: possibili piogge a partire dal pomeriggio
VENTI: deboli o moderati da sud ovest
TEMPERATURE : stazionarie
Frutto delle vicissitudini storiche è la cultura posta alla base delle relazioni sociali, che contraddistingue gli abitanti di questo territorio.
Quella che Carlo Levi definì "Civiltà Contadina" si rispecchia nei rapporti interpersonali. Specie nei rapporti con il mondo esterno nei cui confronti sacra risulta l’ospitalità.
Presso le popolazioni del Parco il forestiero perde la connotazione di estraneo ed acquista quella di ospite gradito.
Un momento importante della vita sociale di queste comunità si ha all’atto della celebrazione delle feste patronali; in questi casi ai rituali sacri si associano sovente riti ritenuti paganeggianti come i culti arborei legati alle tradizioni dei maggi. Un aspetto rilevante di queste celebrazioni (Maggi, Campanacci, Carnevali) è legato agli scambi di ruolo tra le varie categorie sociali.
Nella conduzione delle manifestazioni il ruolo di protagonista non è prerogativa delle classi privilegiate, ma è un ruolo che si conquista sul campo mediante la dimostrazione delle proprie capacità.
La presenza umana nel territorio di Gallipoli Cognato ha origini remotissime, come testimoniano i reperti rinvenuti nell’area di Monte Croccia (in particolare nella Grotta di Pietra de la Mola) risalenti all’età neolitica (12.000 - 8.000 anni a.C.). È verosimile che anche in epoche successive ci siano state forme più o meno irregolari di insediamenti umani, così come testimoniato dai ritrovamenti a Tempa Cortaglia (nei pressi di Accettura) di urne cinerarie risalenti all’età del bronzo (4000 - 2000 anni a.C.). Tra il 1300-1200 a.C. fanno capo le prime consistenti immigrazioni provenienti dall’Anatolia, attuale Turchia, organizzate in tribù, i Lyki, che diedero il nome alla regione Lucania e che si stabilirono nell’alta e media valle del Basento.
Banca dati dei presidi storici del Parco
Per conoscere le strutture archeologiche e architettoniche censite dal Parco è disponibile la banca dati.
I primi insediamenti stabili sono databili intorno al VI - IV sec. a.C., quando gruppi sociali di origine osco-sannita fondarono la città lucana di Croccia Cognato. Edificato a 1.149 metri di altezza e difeso da una imponente cinta muraria della lunghezza di oltre 2 Km., il nucleo abitativo presenta una tecnica di costruzione sicuramente ereditata dai greci. Da questi ultimi, infatti, i Lucani mutuarono le tecniche costruttive delle opere di difesa, realizzate in blocchi di pietra squadrata che formavano cinte murarie lunghe diversi chilometri.
A partire dal III sec. a.C. la supremazia di Roma determinò il declino sia della civiltà greca che di quella lucana. Della città lucana di Croccia Cognato e degli altri centri fortificati si persero gradualmente le tracce, finché l’intera area fu destinata esclusivamente al pascolo estivo delle mandrie delle fattorie romane.
Nei secoli che seguirono la fine dell’Impero romano, la Basilicata fu travagliata dalle invasioni di popolazioni barbare provenienti dal Nord Europa e fu solo a partire dal X sec d.C. che quest’area della regione tornò ad essere popolata stabilmente. Per molti anni vi convissero i monaci bizantini (fondatori dello scomparso insediamento monastico di S. Maria del Rifugio, nei pressi di Tricarico) i Saraceni (ai quali si attribuisce l’edificazione del Castello di Pietrapertosa) e le popolazioni locali rifugiate in quello che probabilmente fu il paese medioevale di Gallipolis, i cui resti sono visibili sulla sommità di Timpa Castello nei pressi del "Palazzo". Antico convento, il "Palazzo" fu fondato intorno al 1100 da S. Guglielmo da Vercelli insieme al convento di S. Maria di Serracognato (attuale Cappella Cognato).
Le frequenti carestie ed epidemie di peste che caratterizzarono i secoli successivi (in particolare il XIV e XV sec. d.C.), provocarono un consistente spopolamento di molti centri dell’area e tale situazione si protrasse per tutto il XVII sec; solo a partire dal XVIII sec. si cominciò ad assistere ad una lenta ripresa degli insediamenti. Secolo decisivo per il territorio di Gallipoli Cognato e delle Dolomiti Lucane fu certamente l’800; in questo periodo, infatti, l’intera area subì un processo di antropizzazione i cui segni sono ancora oggi evidenti.
Tra le iniziative maggiori ricordiamo: l’insediamento del Corpo Forestale dello Stato nell’ex convento di Palazzo; la costruzione di numerose caserme forestali, di vivai e di masserie; la messa a coltura di terreni che fino a quel momento avevano avuto una importanza marginale. Numerosi, infatti, sono i Jazzi presenti nel territorio di Accettura, a testimonianza dell’importanza dell’allevamento ovino e caprino. Insieme ai centri abitati si svilupparono, pertanto, anche significativi insediamenti rurali nei territori di Accettura (Valmiletta, Valdienne) di Pietrapertosa (Castagna, Casieri, Abetina) e di Castelmezzano (Calcesia), conferendo al paesaggio un aspetto del tutto originale e che tuttora costituisce elemento singolare e peculiare di questi luoghi.
Il Parco di Gallipoli Cognato offre uno spettacolo di vegetazione unico costituito da alberi, fiori e specie di rara e a volte unica natura.
Il manto vegetativo si differenzia in funzione dell’altitudine, dell’esposizione e dell’umidità, con la presenza del Cerro Quercus Cerris, quale esemplare arboreo più diffuso.
Vi sono tra gli 800 e i 1.000 metri di quota degli esmplari di Melo selvatico, Acero campestre, Acero Fico che, in autunno, creano le bellissime macchie color rossastro.
Banca dati della flora del Parco
Per conoscere le specie finora censite dal Parco è disponibile la banca dati della flora
Nel Bosco di Montepiano, nei pressi di Accettura, si osservano querce colonnari e due differenti strati arborei: il primo, dominante, costituito da Cerro e Roveri, sovrasta il secondo di Aceri, Carpini e Tigli. Sempre alle quote più alte s’incontrano il Carpino Bianco la Carpinella e il raro Agrifoglio. A queste altitudini la vegetazione diventa fitta e, a volte, impenetrabile con gli alberi sovente ricoperti di edera dai fusti possenti.
Nei pressi delle Dolomiti Lucane, vicino Pietrapertosa, compaiono boschi di Castagno; da segnalare l’Onosma Lucana specie endemica esclusiva scoperta dal Lacaita, e la Linaria Dalmatica con i fiori gialli, della quale le rupi di Pietrapertosa costituiscono una delle rare zone di presenza in Italia attualmente nota.
Nelle zone dove la vegetazione è più regolare e meno fitta i boschi prosperano di numerose piante come le felci, i ciclamini, gli anemoni bianchi e azzurri; nelle radure lo zafferanastro dai fiori giallo intenso e la Knautia Lucana, un’altra specie endemica esclusiva della zona, scoperta dal Lacaita.
Lungo le falde del monte Caperrino, ricoperte da cerrete e pascoli, in primavera si osservano vaste fioriture di orchidee, anemoni e ranuncoli. I numerosi sentieri tracciati nel Parco vi permetteranno di vivere una natura inalterata e mai priva di sorprese.
Il Bosco di Montepiano
Occupa un territorio di circa 800 ettari, distribuiti lungo una fascia altimetrica che va dai 750 ai 1158 m. slm, con esposizioni prevalenti nel quadrante nord. Ad est e sud-est si affaccia sulla pianura di Metaponto, mentre ad ovest si collega alla dorsale orientale dell’Appennino lucano.
Da un punto di vista geologico, il sottosuolo appartiene al Miocene e al Miocene Cretacico, con formazioni di:
- Argilloscisti e arenarie feldspatiche grigi, con calcari marnosi bianchi e noduli di selce alla base;
- Quarzareniti, con scarso legante argilloso, grigiocalcari in grossi banchi, con sottili intercalazioni di argilloscisti grigi e verdastri;
- Scisti argillosi policromi a scagliette, in genere inglobanti pacchi do strati di calciruditi e calcareniti grigie con foraminiferi rimaneggiati.
I suoli appartengono alla serie delle terre brune mediterranee non lisciviate. I corsi di acqua rientrano nel bacino idrografico del fiume Cavone (tributario del mare Ionio) e sono per lo più a regime stagionale: i principali sono il torrente Salandrella, con gli affluenti Giovinazzo, S.Giovanni, Grottiglio, Vaddienna, dello Zingaro ed il torrente Poste con gli affluenti Castria, Scazzarelli, Guallenida, Pullice, Valle Gannega.
Lo strato arboreo è costituito da querce (cerro, rovere, roverella e relativi ibridi) con partecipazione subordinata di pero e melo selvatici, ontano napoletano, aceri.
Lo strato arbustivo, variamente distribuito nella densità e nella composizione, in dipendenza dei caratteri stazionali è composto soprattutto di rovi, cornioli, biancospini, agrifoglio, pruni.
Nella foresta primitiva la popolazione è molto più ricca e diversificata dalla presenza di altre latifoglie, tra cui Aceri e Tigli e, più in alto, anche da Abete bianco, come nella non lontana Abetina di Laurenzana.