Qui a Oliveto Lucano la prima parte, quella ovoidale più antica che assumeva la funzione difensiva, allungandosi in direzione ovest-est, avvolge un centro posto nel suo punto più elevato, definito dalla piazza ducale su cui prospetta la chiesa Madre con impianto basilicale romanico a tre navate.
Su questo nucleo urbano collinare e nel punto in cui il corpo ellittico si va affusolando, si apre in basso e in posizione liminare la piazza Umberto 1° che svolge la funzione estroversa della città, consentendo l’innesto di una serie di strade configuranti un sobborgo, corrispondente nello schema alla coda del pesce. Dal punto di vista dello studio della città-natura l’aspetto più interessante di Oliveto Lucano sta proprio nella singolare centralità liminare della piazza Umberto 1° raccordata quasi direttamente con il bosco, tramite un piccolo parco attrezzato retrostante.
Così al tempo del "Maggio", simile a quello più famoso di Accettura, che qui si celebra per la festa di San Cipriano protettore del paese, la piazza appare nella sua molteplice funzione di portus del borgo-paese divenendo luogo del mercato, della fiera e della festa; ma anche topos della città-bosco: atrio della domesticità, del paesaggio e delle risorse della natura che vi confluiscono.
Nel 1850 da Oliveto Lucano si staccò il casale di Garaguso, dal tipico impianto insulare medioevale, divenendo autonomo. Oggi Garaguso è noto per la riproduzione di capre maltesi e per il territorio ricco di uliveti, vigneti e colture cerealicole
Ogni città si mantiene in vita grazie ad una doppia spinta rigenerativa, una rivolta al suo interno, protettiva, di natura femminile e con funzione stabilizzante, l’altra rivolta all’esterno con funzione di scambio con il mondo.
Questa struttura metabolica, talvolta molto complessa, in certi casi prende una forma visibile molto chiara (definita perciò paradigmatica) corrispondente ad uno schema a pesce in cui si distinguono due parti ben distinte del paese, riscontrabile in modo semplice e chiaro anche a Tolve, Pignola, Albano di Lucania, Vaglio, S. Mauro, Savoia di Lucania e come parte iniziale di un’articolazione complessa a Picerno, Abriola , Grottole, Pomarico, Accettura.