Il Bosco di Montepiano
Occupa un territorio di circa 800 ettari, distribuiti lungo una fascia altimetrica che va dai 750 ai 1158 m. slm, con esposizioni prevalenti nel quadrante nord. Ad est e sud-est si affaccia sulla pianura di Metaponto, mentre ad ovest si collega alla dorsale orientale dell’Appennino lucano.

Da un punto di vista geologico, il sottosuolo appartiene al Miocene e al Miocene Cretacico, con formazioni di:

  • Argilloscisti e arenarie feldspatiche grigi, con calcari marnosi bianchi e noduli di selce alla base;
  • Quarzareniti, con scarso legante argilloso, grigiocalcari in grossi banchi, con sottili intercalazioni di argilloscisti grigi e verdastri;
  • Scisti argillosi policromi a scagliette, in genere inglobanti pacchi do strati di calciruditi e calcareniti grigie con foraminiferi rimaneggiati.

I suoli appartengono alla serie delle terre brune mediterranee non lisciviate. I corsi di acqua rientrano nel bacino idrografico del fiume Cavone (tributario del mare Ionio) e sono per lo più a regime stagionale: i principali sono il torrente Salandrella, con gli affluenti Giovinazzo, S.Giovanni, Grottiglio, Vaddienna, dello Zingaro ed il torrente Poste con gli affluenti Castria, Scazzarelli, Guallenida, Pullice, Valle Gannega.

Lo strato arboreo è costituito da querce (cerro, rovere, roverella e relativi ibridi) con partecipazione subordinata di pero e melo selvatici, ontano napoletano, aceri.
Lo strato arbustivo, variamente distribuito nella densità e nella composizione, in dipendenza dei caratteri stazionali è composto soprattutto di rovi, cornioli, biancospini, agrifoglio, pruni.

  • biancospino
  • bosco-1
  • bosco-2
  • bosco-3
  • bosco-4
  • bosco-5
  • bosco-6
  • farnetto
  • ghiande
  • roverella

Nella foresta primitiva la popolazione è molto più ricca e diversificata dalla presenza di altre latifoglie, tra cui Aceri e Tigli e, più in alto, anche da Abete bianco, come nella non lontana Abetina di Laurenzana.